"Ama e fa' ciò che vuoi".

S. Agostino

lunedì 17 settembre 2012

Cose da studenti

E' quando insieme ai tuoi nuovi compagni di corso battezzi l'illustre archeologo Muller-Karpe "Yogurt alla Carpa" il momento in cui sei felice di aver cominciato l'avventura.

domenica 16 settembre 2012

Dall'altra parte del canale


Sono ad un passo dall'altra riva del canale, eppure prima di scendere l'ultimo gradino del ponte sosto ancora un attimo e guardo cosa c'è al di là. Non ho paura, sono solo molto incuriosita, molto emozionata... c'è così tanto nuovo, lì davanti. Storie da condividere e costruire, scoprire, inventare. Domani è il Gran Giorno. La prof di scienze del liceo ci ha spedito una mail per augurarci il meglio; ci ha salutati dicendoci di ricordarci di "alzare gli occhi al cielo a rimirar le stelle". Mi sono commossa. Domani scenderò l'ultimo scalino del ponte e andrò alla mia prima lezione del corso, storia romana, con la certezza di non imparare solo delle date ma anche di scoprire qualche cosa di me. La vita, da domani, cambierà. Domani ci saranno appunti da prendere e risistemare, libri da sottolinerare, dispense da cui studiare. Domani, però. Domani non ci sarà tempo per i pensieri perché sarò trascinata in aula dai miei nuovi compagni di corso e, chissà, magari qualcuno lo trascinerò anch'io. Ma adesso mi posso ancora permettere ancora un pensiero ai compagni del liceo, un ultimo sguardo a quello che c'è dall'altra parte del canale.

venerdì 14 settembre 2012

Partenze

Coperte, lenzuola, portapenne, foto... il contenuto della mia valigia odierna fa capire che non è il momento di partire per un viaggio con meta e programmi precisi: è un cammino diverso da quelli intrapresi fino ad ora e io sono emozionata come ad ogni partenza.

mercoledì 12 settembre 2012

Tu.

TU. Professore che mi accogli in questo maremagnum. Non cominciare a parlarmi di titoli di tesi. I corsi non sono ancora cominciati e io ne ho appena discussa una. Vacci piano. Grazie.

lunedì 10 settembre 2012

Il mio primo giorno di non-scuola

Oggi è stato il mio primo giorno di non-scuola e chiaramente me ne sono ricordata: ho solo brindato con una granita all'arancia rossa a tutti alla salute di tutti quelli che avranno gli esami quest'anno.

I libri per la sc... università

Oggi ho comprato il primo libro per l'università: un tomone seicento pagine e spiccioli di storia medievale. (Quando il commesso me l'ha messo in mano e ho considerato che ne avrei avuti altri due della stessa materia e delle stesse dimensioni, ho rimpianto sconsolata gli anni in cui tre erano i plichi di fotocopie di Gigi). Copertina bianca, layout gradevole alla lettura, buon profumo. Si presenta bene. L'ho sfogliato, annusato, l'ho letto qua e là, quasi con reverenza, cosa che succede sempre ad inizio anno con i testi scolastici.
Noi studenti siamo una razza strana: a settembre il libro è tenuto con cura, ci riproponiamo di usare la matita e di non calcare troppo, di non piegare l'angolino della pagina e se, inavvertitamente, cade non è più finita. Siamo anche contenti al pensiero che ci studieremo sopra, ci tuffiamo dentro il naso entusiasti, anche dentro quello di fisica. Appena usciti dalla cartolibreria sembra che abbiamo in mano una reliquia delicata. 
Poi, passato qualche mese, quando il professore di turno ci obbliga a mettere nel cervello i contenuti da pagina 6 a pagina 124, lo guardiamo male e il suo profumo diventa nauseabondo; gli spazi vuoti vengono riempiti di disegni, le fotografie, se ci sono, si modificano e i cognomi degli autori diventano insulti.
Chisà perchè il rapporto cambia... forse troppa frequentazione, forse lo stare insieme per forza, forse, come nelle relazioni con le persone, a volte è necessario staccarsi un po'... pensieri in disordine, questi miei.  
Per il momento però è solo settembre e la magia del libro nuovo è ancora intatta.

giovedì 6 settembre 2012

Mi piacesse fare il scritore

Girellando per il web ho trovato questo... ci riguarda un po' tutti, dunque ridiamoci su!
 
Io, secondo me, mi piacesse fare il scritore. Pasegiare guardando la zente che camina, si basa o ciucia il ghiaciolo co l'afa e dopo metercele nei libri. Mi piacesse che la mia facia è sul libro in dela vetrina, che dopo la mia Gilda lo vede chi che sono e la smete di dirmi che sono un insipià pampalugo bon da gnente. Mi piacesse andare in ferie a Asiago e che tuti mi chiedono "Sei in ferie?" e così io ci dico: "No, lavoro" e che dopo tuti invidiosi mi dicono: "Ma che lavoro è che faressi tu a Aiago? e io ci dico: "M'inspiro". Parché il scritore, se ti viene l'inspirasione, dopo il resto è in discesa. Mi piacesse di andare nela televisione di Mentana che lui mi chiede: "Ma come a fato a scrivare un libro che tuto il mondo ne parla no solo in italiano ma anca in straniero?" e alora io, co la calma tipica di chi a già pagato il mutuo, ci dico: "Ma, cosa vuoi che ti dico, Mentana, è un dono che ci ò, per fare sto libro mi sono inspirato ala zente che camina, si basa e ciucia il ghiaciolo a Asiago, il resto è discesa". E così la mia mama da lassù, direbe a sua sorela che è anca lei lassù, ai visto mio fillio? Che rasa di scritore che lo interoga perfino Mentana? No come il tuo, che ruba i motorini e poi no riessa gnanca a vendarli!" e sarebe orgoliosa di me come la Madona col Cristo. Mi piacesse fare il scritore. se solo so come è che si fa, lo faressi.

Dietro l'angolo


"La felicità è dietro l'angolo!"
Lo si sente ripetere spesso, è quasi diventato uno slogan e a dire la verità non l'ho mai sentito mio. Possibile che a tutti gli incroci a cui ho svoltato non ho trovato quello che cercavo? Allora forse bisogna andare un po' più lontano, forse bisogna lasciarsi guidare, forse dietro questo famoso angolo non bisogna guardare da soli, perchè la gioia non è gioia se non è condivisa. E poi, eccola lì. Ed ecco comparire Annunciazioni, Sposalizi, Ultime cene, chiostri, facciate a capanna, pilastri compositi, semicolonne, volte a botte...
Felicità questa?
Certo che sì, se gli occhi che la scrutano non sono solo due ma quattro, se, sbirciando di lato, ti accorgi di non essere l'unica ad avere un sorrisone enorme davanti ad un quadro, se puoi far notare questo o quel particolare, il colore delle nuvole o il numero delle navate, consapevole che chi hai vicino capisce cosa stai dicendo, cosa stai provando. Dietro l'angolo c'è un Bach che non ti aspetti, il profumo della carta, una poesia di Emily Dickinson, oltre a tutta una serie di immagini e racconti finalmente fatti di voce e occhi prima che di byte e telefono, di parole sottovoce per non sciupare questa bellezza.  
E in treno ancora una possibilità, un altro angolo a cui girare...