"Ama e fa' ciò che vuoi".

S. Agostino

giovedì 7 giugno 2012

In cerchio


[Verso la Grecia: il sole si tuffa nell'Adriatico]


"Ore 20.00: pizza di classe".
Così, credo, recitasse l'agenda nel giorno di ieri di tutti i miei compagni e di molti dei miei insegnanti. Posso dirlo? Eravamo tutti belli, ben curati come non ci si vedeva da tempo, forse dalla gita in Austria del ginnasio: ragazzi con la cravatta e ragazze ben pettinate, con addosso tutti i colori delle farfalle. Perfino io, che di solito sono ben ancorata a terra con le mie ballerine, ho indossanto i tacchi delle occasioni speciali. Atmosfera leggera e piena di brio, brindisi in onore dei tempi andati ma soprattutto di quelli futuri, ricordi e speranze da condividere, almeno per una volta, davanti ad un piatto fumante.
E stamani? Stamani a scuola, fedelissimi, con le scarpe da ginnastica e le cartelle piene di libri perchè ci sono ancora appunti da prendere, merende da dividere, esercizi da svolgere... La prof di inglese è l'unica che è rimasta con noi dalla quarta ginnasio e oggi avevamo la nostra ultima lezione insieme. Ci ha disposti a cerchio, come la prima volta che ci siamo incontrati e ci ha parlato dei suoi ricordi di noi, delle pettinature improponibili che abbiamo avuto negli anni, del laboratorio, di quanto, all'inizio, non ci avesse sopportato perchè dicevamo le cose sbagliate al momento sbagliato. E poi dell'arrivo al triennio, della letteratura, dei progetti in comune con la prof di arte, del piacere di stare in classe con noi nonostante la stanchezza, le incomprensioni, la fatica. Ci ha parlato della maturazione che ha visto in noi, dei nostri passi in avanti. E allora anche noi ci siamo sentiti liberi di farle notare qualche piccola fragilità, di darle qualche consiglio per gli allievi che verranno, di ricordarle qualche momento speciale. Mentre i ricordi fluivano da soli per un attimo ho osservato i miei compagni... nel primo elenco ufficiale eravamo ventisette e oggi solo diciannove. Diciannove "centimetri cubi" che, chissà, presto diventeranno decimetri, metri cubi... Daiana, Carla, Cristina, Gaia, Nicole... all'inizio erano solo nomi su un foglio bianco... Gioia, Eva, Lorenzo, Federico... oggi sono i ragazzi e le ragazze con i quali ho condiviso, e condivido ancora, perchè la scuola non è finita, la strada, che sanno essere leggeri e profondi, appassionati, sognatori... Giovanni, Erika, Alessandro, Gloria, Giulia... e domani? Chi saranno, chi saremo? Luisa, Vera, Chiara, Ferruccio, Luana... non lo so e forse ora non è così importante. Per adesso, ad ognuno di loro, il grazie più sincero per aver combattuto tra libri e versioni, professori e bidelli...  o, meglio, grazie per essere cresciuti insieme.

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