"Ama e fa' ciò che vuoi".

S. Agostino

lunedì 28 marzo 2011

Viviana


Pensavo che fosse come un taglietto, come un graffio di un micio. E più passano i minuti più mi rendo conto che la ferita è davvero profonda. Non avrei creduto che fosse una parte così importante della mia strada. Pensavo che fosse una di quelle persone che incontri un po' per caso, che senti a Natale e a Pasqua per cortesia. E invece sto realizzando che non è così, che si è portata via una parte, piccola ma importante, della mia infanzia. Mi immaginavo che a lei non sarebbe mai successo di "non esserci più" eppure... eppure è successo e, stranamente, non riesco a capacitarmene. Diventa fondamentale, ora, la sua prensenza, così fondamentale che la presa di coscienza della sua assenza mi fa piangere.

Cosa mi rimane di te?

Il ricordo di un pomeriggio di sole, le sere d'estate al corso di Croce Rossa di mamma.

E un paio di orecchini custoditi al sicuro nel portagioie.

3 commenti:

  1. Non si è portata via una parte di te...è lei che ti è rimasta dentro e ci resterà, VIVA!

    Mettili quegli orecchini, se ti piacciono....

    Un abbraccio da stritolo!!!!

    Annamaria

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  2. Credo proprio che Annamaria abbia ragione:
    cara LaFlautista "non si è portata via una parte di te...è lei che ti è rimasta dentro e ci resterà"
    E' vero, è così.
    Ti abbraccio con tanto affetto.
    Ciao!
    Lara

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  3. Mi dispiace, forse è semplicemente troppo presto per accorgerti di ciò che ti ha lasciato...
    Abbracci e bacini

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